“Bisogna sempre aprire le porte alla Speranza” è un adagio antico che però sembra essere stato concepito solo in tempi relativamente recenti nel genovesato. Perché l’Elpis Genova trasmette un entusiasmo così trascinante da dare l’idea che se non gli si aprono gli usci, gli sfonderanno loro con le loro barche, vogando e mulinando al seguito delle cascate d’acqua.

Giovevole perciò tuffarsi in questo mare di passione il prima possibile, e cogliere il meglio da quest’onda contagiosa lunga più di 120 anni.

L’Elpis infatti, dal greco antico Èλπίς, non è tanto l’ultimo dei mali come lo intendeva il mito di Pandora, ma il primo dei beni, o perlomeno una delle prime e più antiche società appartenenti al Rowing Club Italiano.

Come spiega il consigliere Laura Moscatelli: “Canottieri Elpis è una società che ha una storia lunghissima, nasce alla fine del 800’ e in realtà viene ufficializzata nel 1902. In 121 anni di storia ci siamo occupati quasi esclusivamente di Canottaggio, abbiamo cresciuto moltissimi atleti, anche a livelli molto, molto importanti. Dico quasi perché da un passato abbastanza recente abbiamo inserito una sezione Canoa, la quale ci sta dando anch’essa enormi soddisfazioni Proprio adesso abbiamo una delle nostre atlete impegnata nei Mondiali”. Una tradizione importante alle spalle che però rinnovandosi di iniziativa in iniziativa procede ed esplora nuovi orizzonti. Partendo esempio dai lidi del Coastal Rowing: “Il Canottaggio è chiaramente il motore trainante della nostra società, e non solo Olimpico, ma anche il Coastal Rowing. Anche questo nasce una trentina di anni fa nelle coste francesi e viene importato in Italia, dove attecchisce immediatamente, avendo moltissima costa nella nostra nazione, prendendo campo in maniera molto importante. E noi nel nostro piccolo abbiamo barche da canottaggio costiero: singolo, doppio o a quattro”. A testimonianza che è una società di Canottieri sempre in moto, un perfetto connubio di storia, innovazione e socialità: “L’evento più importante, di punta è la nostra Mille Remi, giunta alla 7° edizione levando i due anni del Covid. È stata quest’anno molto bella e partecipata. Si fa in mare aperto, con barche da canottaggio costiero, da Coastal Rowing, e contiamo chiaramente di farla crescere di anno in anno sempre di più. Abbiamo recentemente festeggiato i 120 anni della nostra società, con eventi importanti e l’edizione del libro che ne racconta la storia”.

Parla invece di altruismo e generosità, valori al centro dello Sport, e delle attività volte a sostenerli il Presidente Luca Bragoli, legati in questo contesto alla difficile situazione del popolo Ucraino, a cui la Canottieri ha prestato le loro braccia allenate non solo a remare, ma soprattutto a dare una mano quando c’è bisogno: “La Canottieri Elpis quest’anno è particolarmente ingaggiata, abbiamo avuto da pochissimo un’approvazione per un nuovo contributo da parte della fondazione Carige: faremo un progetto dedicato agli adolescenti ucraini che sono ospiti qui a Genova nella parrocchia di San Teodoro, li avvieremo allo Sport remiero, alla voga. Abbiamo anche un’iniziativa che è quella di permettere a un gruppo di adolescenti e bambini ucraini di frequentare il nostro centro estivo. Ogni anno noi organizziamo un centro sportivo che è molto partecipato ed è fonte esso stesso di avviamento allo Sport e di grande socialità per questi bambini”.

Un plauso arriva da Carola Maccà, presidente FIC Liguria. “Una società che ha compiuto da poco 120 anni, che si trova all’interno del Porto Antico di Genova, al molo Giano, ed è una realtà consolidata che ha raggiunto grandi successi nel corso degli anni e che abbraccia gli Sport Nautici a 360°”

Non solo atleta ma anche e soprattutto tecnico, al lavoro con i giovani, Silvia Tripi, allenatrice e vogatrice (andrà ai Giochi del Mediterraneo beach sprint con Viola Patrignani in Grecia in doppio), ha invece raccontato cosa significa trovarsi nel cuore pulsante delle attività di una società così attiva: “Ho iniziato circa 3 anni fa e mi occupo del settore giovanile dell’Elpis e sono molto  contenta perché i ragazzi comunque danno soddisfazioni, e si parte dai bimbi che non hanno mai approcciato questo Sport e si arriva ai cadetti, dove la competizione è maggiore, e danno molta soddisfazione quando li si vede gareggiare”.

E allora avanti Elpis: laddove non ti hanno spontaneamente aperto cuori e porte, non c’è ostacolo che ti ha potuto arrestare. Eppure indomita, continui a battere le acque in cerca di nuove avventure. Verso altri 120 anni colmi di speranza.

Federico Burlando

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